A nostro avviso vi è ancora troppa confusione di definizioni e soprattutto di ruoli tra due delle figure professionali più importanti all’interno della struttura organizzativa aziendale: il Consulente Aziendale e il Temporary Manager.
Occorrerà in primis definire in maniera chiara e completa la figura del consulente per poter procedere alla individuazione degli elementi distintivi con quella del Temporary Manager.
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IL CONSULENTE AZIENDALE
Il consulente consiglia e assiste il proprio cliente nello svolgimento di atti, fornisce informazioni e pareri sulla base di accertate e comprovate esperienze in materia.
Il Consulente, quindi, aggiunge i fattori della sua competenza, professionalità e abilità, ai fattori già posseduti dal proprio cliente al fine di migliorare le performance, favorire crescita e sviluppo; indispensabile è in questo senso l’esistenza di un solido rapporto di fiducia tra committente e consulente che non è quella derivante dalla conoscenza personale con il professionista ma è quella che fa riferimento alla professionalità ed alle capacità specifiche che egli ha acquisito negli anni.
IL TEMPORARY MANAGER
Il Temporary Manager, al contrario, è l’attuatore, colui che realizzerà uno specifico progetto.
Il Temporary Manager è quindi una figura professionale caratterizzata dal “fare” e “dall’agire”, ha carattere operativo, ha un’ampia visione d’insieme e possiede conoscenze specifiche del funzionamento delle aziende e delle sue dinamiche evolutive. La caratteristica testé citata costituisce certamente uno degli elementi distintivi più rilevanti, è infatti necessario che il Temporary Manager sia dotato di un’ampia visione d’insieme a differenza del Consulente che “consiglia” su specifiche attività.
Un ottimo Consulente Aziendale per essere considerato tale non deve necessariamente aver maturato una visione d’insieme sia in riferimento alle interazioni verticali e sia rispetto ai processi aziendali, al contrario un bravo Temporary Manager, semplicemente, non potrebbe farne a meno.
Un ottimo Temporary Manager deve sapersi rendere inutile il più rapidamente possibile. L’attività del TM è infatti finalizzata a realizzare un progetto di cambiamento preparando al tempo stesso la struttura aziendale alla propria uscita. Tanto più sarà efficace l’attività di Temporary Management nello svolgimento dell’incarico affidatogli, quanto prima la sua presenza non sarà più necessaria. La finalità di questo tipo di manager è il conseguimento dell’oggetto del suo incarico, non il prolungamento della sua presenza in azienda.
Da non trascurare poi è la questione delle deleghe operative per mezzo delle quali il TM opera e grazie alle quali gli viene conferito il potere esecutivo. Ecco quindi tracciato un altro elemento di distinzione: il Consulente non dispone normalmente delle deleghe che, invece, per il Temporary Manager sono una condizione imprescindibile per poter operare.
In conclusione il consulente è quindi solito concentrare la propria attività sulla formulazione di pareri e sulla fornitura di informazioni, il Temporary Manager invece è impegnato nell’intervento concreto, mettendo in campo tutte quelle competenze che ha acquisito nel corso della sua esperienza aziendale.
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